una ricerca continua
Riunione L’antropologia anarchica che già esiste. David Graeber e le lotte contro la falsa moneta dei nostri sogni. SABATO 17 Febbraio 2024 ore 17.00 presso: ARCHIVIO STORICO DELLA FAI VIA F.LLI BANDIERA 19, IMOLA Intervengono per la rivista AL
David Graeber (USA, 12 febbraio 1961 - Venezia, 2 settembre 2020) è stato un antropologo e militante anarchico statunitense.

Autore di numerosi libri tra cui La rivoluzione che viene. Come ripartire dopo la fine del capitalismo; Frammenti di antropologia anarchica; Bullshit Jobs; L'utopia pirata di libertalia; Rivoluzione: istruzioni per l'uso, e di articoli, ha insegnato come professore aggiunto di antropologia all'Università Yale.

In aggiunta al suo lavoro accademico, Graeber fu coinvolto direttamente e indirettamente in numerose iniziative politiche e sociali, tra cui la militanza nel sindacato Industrial Workers of the World, la partecipazione alle proteste contro il World Economic Forum a New York City nel 2002, il sostegno nel 2010 alle proteste studentesche del Regno Unito e il contributo alle prime fasi della nascita del movimento Occupy Wall Street. Fu, inoltre, co-fondatore di Anti-Capitalist Convergence.

Nel novembre 2011, il magazine Rolling Stone attribuì a Graeber la paternità dello slogan: «Noi siamo il 99 per cento» e la nascita della prima Assemblea Generale di New York City. Fu membro del Comitato consultivo ad interim dell'Organizzazione per una società partecipativa (IOPS), un'organizzazione non governativa che si occupa di autoregolazione dei lavoratori, uguaglianza dei diritti tra gli esseri umani, solidarietà, diversità, sviluppo eco sostenibile e internazionalismo. (Fonte Anarcopedia)



David Graeber diceva di aver sentito parlare per la prima volta di anarchismo da bambino, quando suo padre gli raccontava della sua esperienza in Spagna con la brigata internazionale durante la guerra civile. Allora, a catturare la sua immaginazione furono la descrizione di come Barcellona fosse organizzata secondo i principi anarchici. Fu in quel momento che incominciò a guardare all’anarchismo come ad un modo di pensare le relazioni sociali attraverso i prismi della libertà e dello sviluppo della creatività umana.

Questa posizione etica e intellettuale è dappertutto nei suoi scritti e lo ha aiutato nel tempo a fare della (sua) antropologia un’esplorazione costante delle possibilità e degli immaginari che ogni società produce attraverso le azioni creative dei soggetti che la costituiscono.



È per questa sua visione trasversale e immediatamente politica che ALEA ha deciso di dedicargli un numero monografico, in cui sono presenti dei suoi saggi inediti e delle schegge di situazionismo. ALEA e' in debito con DG, ma per fortuna si tratta di quel tipo di debiti di cui non ci si vuole sbarazzare.

Riunione GIORGIO BERTANI, Editore Ribelle libro + docufilm "Verona city lights"
16 DICEMBRE 2023 ore 17:00
MARC TIBALDI e FILIPPO COMENCINI presenteranno:
GIORGIO BERTANI, Editore Ribelle libro + docufilm "Verona city lights"
Autore: Marc Tibaldi Edizioni: Milieu

Nel gran proliferare di espressioni editoriali (riviste, librerie, case editrici) che hanno caratterizzato il periodo dal ’68 fino ai primi anni ottanta, un posto particolare spetta all’editore Giorgio Bertani, per la capacità che ha avuto di ospitare nel suo catalogo le voci più significative del pensiero critico di quegli anni.
Frutto di un lungo lavoro di ricerca tra archivi e storia orale, questo libro ripercorre la storia di una casa editrice e della città in cui è nata, Verona, all’epoca laboratorio di culture antagoniste, al pari di Milano, Bologna e Padova, all’interno delle tensioni culturali e politiche che animavano questa sorta di triangolo. Tra testi eretici, successi editoriali, premi Nobel, censure poliziesche, ristampe e incontri internazionali, vengono raccontate la vita e le passioni di un editore che diventano specchio di un’epoca di ribellioni.
Da Dario Fo a Horst Fantazzini, da Georges Bataille a Franco Berardi Bifo, da Paul Nizan a Jacques Derrida, dai Tupamaros all’IRA, da Giangiacomo Feltrinelli a Felix Guattari, dal Vietnam alla Cina, da Franca Rame a Gilles Deleuze… e così ancora per altre vie di fuga in una prospettiva vertiginosa che attraversa fuochi del pensiero e insorgenze sociali, questo è Giorgio Bertani editore ribelle.
Un libro e un docufilm, un intreccio di testimonianze che vuole raccontare quegli anni senza indugio alla nostalgia, per mettere in moto desideri, critiche e creazioni.
Il libro contiene un’ampia rassegna a colori delle copertine più significative del catalogo Bertani e i contributi di intellettuali e scrittori che hanno fatto parte di quella stagione come militanti e che continuano ad animare il panorama culturale ancora oggi, come Antonio Moresco e Carlo Rovelli.
Il docufilm Verona city lights, con interviste inedite allo stesso Giorgio Bertani e a tutti i protagonisti di quella stagione, è arricchito dalle musiche inedite di Claudio Fasoli.



a questi link potete trovare una scheda del libro e altre info:



https://milieuedizioni.it/product/giorgio-bertani-editore-ribelle/

https://www.facebook.com/profile.php?id=100027199552636

Riunione CAPITALISMO IN EVOLUZIONE: ESISTONO NUOVE PROSPETTIVE?
25 NOVEMBRE ore 17:0
TONI IERO e LUCIANO NICOLINI presenteranno:

1 Cos'è il capitalismo. Definizioni (Marx, etc.)
2 Crescita della Cina e declino degli Stati Uniti: fine del capitalismo?
3 Che Paese è la Cina?
4 Capitalismo di Stato
5 Realtà non capitaliste (o anticapitaliste) odierne
6 Possibili traiettorie di uscita dal capitalismo
7 Le forze anticapitaliste
8 Punti di forza del capitalismo: i capitalismi
9 Il capitalismo e la "sovrastruttura" politica
10 L'imperfezione pragmatica del capitale

I punti 1, 2, 3, 4, 8, 9 e 10 li tratterà Toni Iero
I punti 5, 6 e 7 li tratterà Luciano Nicolini.

Proposte didattiche dell’archivio storico della federazione anarchica italiana [ASFAI] per le classi del triennio delle secondarie superiori.
PROPOSTE DIDATTICHE. LABORATORI.

I laboratori possono svolgersi in classe o in una sala conferenze limitrofa all’archivio e sono organizzati in due fasi: nella prima, della durata approssimativa di un’ora, il relatore illustra a grandi linee il contesto storico e risponde alle domande degli studenti.
Nella seconda, di 2 o più ore, gli studenti diventano protagonisti nell’analisi dei documenti proposti: materiali d’archivio, testi a stampa, manifesti, filmati.
Di seguito si elencano gli argomenti proposti per l’anno scolastico 2023-2024.

1. ANTIMILITARISMO E RIFIUTO DELLA GUERRA NELL’ERA DEGLI STATI NAZIONALI.
Introduzione teorica. Dibattito. Laboratorio di analisi di documenti.
DEFINIZIONI: guerra, guerra civile, guerriglia, rivoluzione, resistenza, guerra santa, guerra giusta, guerra di conquista, guerra di liberazione, guerra di classe, ecc. Coscrizione obbligatoria, renitenza alla leva, imboscati, resistenza passiva, pacifismo assoluto, ecc.
L’ANTIMILITARISMO: Storia e filosofia dei pacifismi. Analisi delle tesi più significative prodotte da teorici dell’antimilitarismo anarchico.
MANIFESTI ANTIMILITARISTI. Preparazione di un PowerPoint con manifesti anarchici presentati e descritti in vista di una presentazione pubblica.
IL MARKETING DELLA GUERRA. Come convincere milioni di persone a giocarsi la vita per la “patria”. I volontari. Il mito della virilità e l’orrore per l’imboscato. I martiri e i monumenti ai caduti. I reduci e il reducismo. Gli invalidi, i mutilati, le vedove e gli orfani: tutele e leggi.

2. UTOPIE ANARCHICHE
Introduzione teorica. Dibattito. Laboratorio di analisi di documenti.
1. Quale idea di società alternativa al potere statale portano avanti i pensatori anarchici?
2. Quale altro mondo civile è possibile senza il controllo dello Stato?
3. Quali tentativi di società anarchiche alternative sono stati fatti e che risultati hanno prodotto?

3. DONNE E ANARCHIA
Introduzione teorica. Dibattito. Laboratorio di analisi di documenti.
Breve storia dell’anarchismo.
Biografie di donne impegnate nell’azione politica tra ‘800 e ‘900. Analisi di testimonianze, testi e documenti d’archivio e preparazione di materiali divulgativi.

4. A COSA SERVE UN ARCHIVIO STORICO
Breve storia dell’anarchismo in Italia.
Visita guidata all’archivio e biblioteca ASFAI.
Analisi di materiali d’archivio.

Per accordi ed informazioni scrivere ai seguenti indirizzi:
massimo.ortalli@acantho.it
motasso@libero.it
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Riunione ECONOMIA E GEOPOLITICA: cenni sulle Interconnessioni Globali Toni Iero "ex responsabile centro studi e ricerche economiche e finanziarie di UnipolSai"
sabato 3 giugno



1 - Guerra e debiti



· Globalizzazione e dominanza USA

· Esito della globalizzazione e ascesa della Cina

· Risultati in termini di debito estero

· Fine della globalizzazione come tentativo USA di fermare l'ascesa della Cina

· Strumenti per deglobalizzare il mondo

· Reazione dei creditori: la nuova guerra imperialista


sabato 24 giugno



2 - la nuova crisi delle banche USA



· La caduta di Silicon Valley Bank

· I tassi di interesse della FED

· I debiti USA: debito federale e debito estero

· Pericoli di contagio: corsa agli sportelli, investimenti dei depositi

· E il resto del mondo?

Riunione Per tutte, per ciascuna, per tutti, per ciascuno – Canti contro la guerra dell’Italia agli ultimi
Venerdì 2 dicembre presso l'Archivio Storico della FAI a Imola, alle ore 18.00, verrà presentato “Per tutte, per ciascuna, per tutti, per ciascuno – Canti contro la guerra dell’Italia agli ultimi”, il libro di Filippo Kalomenìdis e Collettivo Eutopia (Edizioni DEA).

Saranno presenti come relatori lo scrittore Filippo Kalomenìdis e Eva Rutica, autrice del collettivo Eutopia.

“Per tutte, per ciascuna, per tutti, per ciascuno” sono cinquanta canti poetici dedicati a donne e uomini che sono rimaste/i vittime dello stato e del capitalismo e le cui storie sono state cancellate dalla storia. Si tratta di rivoluzionari, di militanti politici, migranti, omosessuali, transessuali e reclusi in strutture psichiatriche. Un libro che vuole essere l'occasione per conoscere la vita di persone che hanno fatto della loro vita un'esperienza rivoluzionaria e anticonformista.

L'appuntamento è per il 2 dicembre alle ore 18 presso l'Archivio Storico della FAI a Imola in via F.lli Bandiera 19 con ingresso dal parcheggio dell'ospedale vecchio in via Caterina Sforza.

A cura dell’ assemblea degli anarchici imolesi

Riunione presentazione del libro di MAURO BALBONI "IL PIANETA DEI FRIGORIFERI"
IL LIBRO

Il pianeta dei frigoriferi è un viaggio nella
più grande transizione alimentare di massa della storia umana. Quella che staaccadendo proprio ora, nella quale miliardi di persone in Asia e in Africa sistanno appunto comperando – per la prima volta – il frigorifero; che cambieràper sempre i loro stili alimentari come ha già cambiato i nostri una o duegenerazioni fa. Quella che si sta verificando su un pianeta la cui geografia climatica, umana ed economica sta cambiando a velocità accelerata. Nella quale miliardi di persone che nel 1960 si accontentavano di 1500 kilocalorie al giorno (non avevano altra scelta!) oggi ne vogliono 3000. Come noi. E perché non dovrebbero? Dov’è il problema? Elementare: dobbiamo produrre sempre più
cibo ma non abbiamo la terra per farlo. Nel corso della storia umana abbiamo già convertito metà delle terre emerse in campi coltivati e pascoli. Pensavamo che la Terra servisse solo a quello. Oggi sappiamo che ci serve an che per altre due cose: stoccare carbonio e quindi mitigare il riscaldamento globale, e salvare la biodiversità. Urgenze che non possiamo ignorare.



«Mangeremo
carne di laboratorio. Forse. Torneremo a fare la spesa dal contadino locale. Però prima dobbiamo trovarne uno. Sconfiggeremo la globalizzazione del cibo e mangeremo solo prodotti nazionali: significa che l’Italia rinuncerà
volontariamente a 40 miliardi di euro di export agroalimentare all’anno? O che li perderà comunque, visto che anche gli altri paesi mangeranno solo il loro
cibo locale? Anche loro vogliono salvare il mondo, immagino. O no? I “ragazzi del clima” mangiano solo vegano. I politici parlano solo di bio. Gli opinion leaders nel dibattito sul cibo sono settantenni che idealizzano una ruralità perduta quando loro di anni ne avevano dieci, e che nessuno dei loro
ascoltatori ha conosciuto di persona. Insomma, a chi e a cosa devo credere? Qual è il vero futuro del cibo?» “Il pianeta dei frigoriferi. Miti e realtà su quello che mangeremo” è un viaggio nella più grande transizione alimentare di massa della storia umana. Quella che si sta verificando esattamente ora. In cui miliardi di persone in Asia e in Africa si stanno permettendo – per la prima
volta – il frigorifero; che cambierà per sempre i loro stili alimentari come ha già cambiato i nostri una o due generazioni fa. Quella in cui miliardi di persone stanno dando addio alla spesa a “km zero” dal contadino locale e
all’economia millenaria del villaggio. Per buttarsi, come abbiamo fatto noi, in quella delle proteine animali, dei surgelati e dei supermarket. Cambiando così per sempre anche il “volto agroalimentare” del mondo. In un processo che però
non è indolore e privo di rischi: aumenta la pressione sulle risorse necessarie a produrre il cibo come la terra fertile, l’acqua, i servizi ecosistemici. Questo mentre la terra coltivata a disposizione di ogni mangiatore continua a
calare: entro pochi decenni, per ogni 3 ettari coltivati ce ne sarà uno coperto dall’ambiente costruito. E mentre la Scienza ci ammonisce che, oltre a produrre
cibo, la superficie terrestre deve oggi essere usata per mitigare il riscaldamento globale e salvare la biodiversità. “Il pianeta dei frigoriferi” conduce i lettori nei punti nevralgici del dibattito: l’affermazione planetaria
della dieta occidentale; le narrazioni antagoniste ormai nel catalogo-vendite di quella stessa industria alimentare che si proponevano di combattere; le proteine animali e le opzioni per la loro sostituzione; le battaglie mediatiche
(e politiche) tra agricoltura convenzionale, bio e agroecologia. Fino alle idee disruptive: le proteine dagli insetti, l’agricoltura urbana, l’adattamento al
cambiamento climatico; il sogno di sfamare il mondo del 2050 e
contemporaneamente riservare metà del pianeta alla natura, al sequestro di
carbonio e alla biodiversità. Per ognuno di questi argomenti, “Il pianeta dei
frigoriferi” va alla – non sempre facile – ricerca dei dati. Per capire a che
punto siamo e dove stiamo andando, oltre l’aneddotica. Portando così un contributo di chiarezza in un dibattito pieno di contrapposizioni, nel quale di solito si comincia parlando del cibo di domani per passare subito dopo alla
romanticizzazione di quello di ieri, di un “buon tempo andato” agreste in realtà mai esistito. Si scoprono così molti paradossi: qui nel mondo ricco si moltiplicano gli appelli alla frugalità collettiva, là nel mondo in prepotente crescita economica si mangia (per fortuna) sempre di più; qui si invoca la “fine della carne”, là si consumano sempre più proteine animali. Si scopre che l’agricoltura bio e l’agroecologia non sono la stessa cosa; oppure che uno dei
migliori sistemi di agricoltura conservativa richiede l’uso dell’erbicida più odiato sui media. Che se produciamo più cibo per unità di superficie, non meno, diminuiamo l’impronta ecologica e climatica di noi sapiens sulle risorse del pianeta.


L'AUTORE

Mauro Balboni, laureato in Scienze agrarie all’Università di Bologna, ha lavorato oltre 30 anni nella ricerca e sviluppo
della grande industria agrochimica, la maggior parte dei quali come dirigente con responsabilità europee e globali. Ha vissuto a Milano, Bologna, Vienna,Oxford, Zurigo. Oggi risiede tra la Svizzera e il lago di Garda, dove ha
trovato la sua vera life mission, quella di conservare un biotopo di prati magri e i suoi legittimi residenti: le “carote ametista”, le cavallette dalle ali blu, le api, le farfalle e le orchidee rare. Dal 2017 scrive sui temi della
sicurezza alimentare globale e dell’impronta del cibo sulle risorse e gli ecosistemi, prima con Il Pianeta mangiato e ora con Il pianeta dei frigoriferi. Nel resto del suo tempo gira l’Europa con il camper, a piedi o in bicicletta
anche alla ricerca di agricolture e di cibi presenti, passati e futuri.

Riunione ABBATTERE LE MURA DEL CIELO di Mauro De Agostini presentazione del libro sarà presente l'autore SABATO 12 NOVEMBRE 2022 ORE 17:00 c/o Archivio Storico della FAI Via F.lli Bandiera, 19 Imola cortile interno, entrata dal parcheggio dell’ “
Dagli anni dell'assalto al cielo a quelli del riflusso: un
tassello utile per la ricostruzione di una storia generale del periodo



Il soffocante clima ideologico attuale
ha completamente oscurato
la ricchezza progettuale, le speranze di cambiamento
e la complessità del Movimento degli anni
settanta, spesso ridotto, con una grave
deformazione prospettica, a semplice premessa e cornice
del «terrorismo».

Il libro, ricco di documenti e
di testimonianze, ricostruisce la storia di alcune occupazioni anarchiche a Milano tra il
1975 e il 1985, in particolare
le vicende che vanno dall'occupazione di via
Conchetta 18 e Torricelli 19 (1976)
allo sgombero di via Correggio 18 (1984).

Un «microcosmo» militante, in cui si riverberano le
vicende del movimento
anarchico italiano e più in
generale quelle dell'intero Movimento del 1968-77. Lotte, poesia,
repressione: dalle lotte degli ospedalieri a quelle per il diritto alla casa, dal «massacro della
Scala» (7 dicembre 1976) alla mobilitazione
contro il supercarcere di Voghera, dalla lotta contro l'espulsione dei proletari
dal centro alla ridefinizione delle funzioni nella metropoli capitalista,
daL femminismo alla sfida punk.

Mauro De Agostini
(Milano 1955) già docente
di Storia e Filosofia nei Licei,
si occupa di storia del movimento anarchico e dei sindacati.

Riunione Sabato 25 settembre alle ore 17 a Imola in via F.lli Bandiera 19, nel cortile del "Complesso dell'Annunziata", Wu Ming 1 presenterà il suo ultimo libro "La Q di Qomplotto - Qanon e dintorni: Come le fantasie di complotto difendono il sistema" pubblicato
Nel 2020 grazie all’emergenza pandemia QAnon si espande in modo tumultuoso e sembra avere un lungo avvenire, ma a novembre la sconfitta di Trump lo mette in crisi. Durante l’assalto al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sventolano bandiere e cartelli con la Q, e sembra una prova di forza, la scintilla che accenderà la guerra civile… Invece è un fuoco fatuo. Eppure qualcosa è cambiato. Comincia una nuova fase. La storia di QAnon era solo un prologo.
Com’è stato possibile? Cosa ha permesso a QAnon di nascere e ingrandirsi? Quali bisogni ha intercettato?

Tenendo insieme reportage e dialogo filosofico, analisi critica e racconto onirico, autobiografia e pastiche letterario, Wu Ming 1 racconta la parabola di QAnon, sgombra il campo da concetti inutili o dannosi e riflette sul ruolo delle fantasie di complotto nelle nostre società. Soprattutto, sequenzia il genoma di QAnon, isolando nella sua narrazione leggende d’odio vecchie di secoli.
Una storia di mutazioni e confluenze che a un certo punto coinvolse gli stessi Wu Ming, quando ancora non si chiamavano così ed erano intenti a scrivere un romanzo intitolato… Q.

Serata per i 20 anni di Genova 2001 MERCOLEDI' 21 LUGLIO 2021 via fratelli Bandiera 19, entrata dal parcheggio dell'ospedale vecchio
Ore 21 proiezione all'aperto del film THE SUMMIT, il vertice, di F. Fracassi e M. Lauria, Italia 2013, 96 minuti.
Seguirà una discussione dibattito tra i/le presenti.
L'invito è di partecipare numeros@ e per chi a Geonva c'era, a voler condividere i propri ricordi e portare la propria testimonianza che crediamo sia importante.
Assemblea anarchici imolesi
Brigata 36

Il comizio del 1° maggio, di Andrea Papi, inizierà alle 10,30, non più nella piazzetta dell’ulivo ma nel Prato della Rocca di fronte all’entrata dell’Anpi.
1° maggio anarchico 2021 come sempre in piazza per la libertá

In questi pochi mesi il governo Draghi ha mostrato chiaramente la sua natura e il suo scopo. Sostanzialmente il “governo dei migliori” non sta facendo nulla di diverso dal precedente, ma questo non può certo costituire una novità.
In estrema sintesi questo governo è garante verso l’Unione Europea e verso la classe dominante italiana dell’allocazione dei miliardi del recovery fund che solo le anime candide pensano siano destinati al miglioramento di sanità e scuola, o all’aiuto per le persone colpite dalle pesanti ricadute economiche e sociali della pandemia.
Il fatto è che questi fondi sono debiti, che prima o poi dovranno essere ripagati. E di sicuro investire nella sanità e nella scuola (o trasporto pubblico, o qualsiasi altro servizio di pubblica utilità) sarebbe sì benefico per la popolazione ma non produrrebbe utili in grado di ripianare gli enormi debiti del recovery. Pertanto, il recovery verrà speso per dare impulso ai settori chiave dell’economia futura in grado di assicurare profitti, cioè digitalizzazione e economia “verde”, nei quali l’Europa e in particolare l’Italia sono in netto svantaggio in confronto a USA e Cina, anche per gli enormi ritardi dell'Europa nell’uscita dall’emergenza pandemica.
Solo un settore non dovrà aspettare per ricevere fondi, quello legato alla difesa e alla produzione di armi: l’industria militare non ha mai smesso di lavorare a pieno ritmo, nemmeno nei mesi del lockdown più duro della scorsa primavera. Continua ad assorbire miliardi (pubblici) e a distribuire utili (privati), fornendo armi sempre più sofisticate a una vasta platea di clienti, fra cui vari regimi dittatoriali che le usano tranquillamente anche sui civili.
Quello che è certo però è che la ristrutturazione industriale in chiave digitale-green lascerà sul campo numerosissimi cadaveri di aziende tradizionali che non sono state in grado di riconvertirsi e soprattutto una marea di disoccupati. Purtroppo sappiamo bene che per questo non si dovrà attendere la riconversione industriale: la devastazione sociale è già iniziata con la perdita di un milione di posti di lavoro, e peggiorerà in modo drammatico quando -a breve- finirà il blocco dei licenziamenti, che il padronato continua a chiedere a gran voce.
Quello che sta facendo questo governo è continuare la guerra alle classi popolari e ai poveri, sia a quelli che già lo sono che a quelli che presto lo diventeranno. Hanno già messo le mani avanti. Per affrontare una possibile insorgenza sociale collegata alla perdita di tanti posti di lavoro (e anche della casa con la probabile fine della moratoria sugli sfratti), il governo non ha previsto tutele per le persone colpite, ma sta agendo quasi esclusivamente sulla via della repressione. Il nuovo capo della polizia ha costruito la sua carriera nella squadra politica, e il suo predecessore si trova ora sottosegretario all’interno con delega ai servizi. Anche i provvedimenti presi “per arginare il contagio” vanno in questa direzione: resta permesso solo affollare i posti di lavoro, mentre gli spazi di socialità sono ancora drasticamente compressi. Per non parlare poi delle manifestazioni e delle iniziative dei movimenti di lotta come i no tav o i lavoratori e le lavoratrici della logistica che vengono represse a furia di cariche e lacrimogeni.
I posti chiave del governo sono andati a personaggi che non lasciano spazio a dubbi come il ministro alla transizione ecologica Cingolani, ex dirigente del colosso industrial-militare Leonardo. Una commistione fra politica, imprese e forze armate segnata anche dal passaggio in Leonardo dell’ex ministro dell’interno Minniti, quello che a suo tempo inventò gli hotspot e ingaggiò i libici per dare la caccia ai migranti e chiuderli nei lager del deserto prima che arrivassero in Italia. Politica proseguita poi da tutti i suoi successori. Commistione di ruoli segnata anche dalla nomina del generale Figliuolo che, è bene ricordarlo, ha comandato la missione di guerra in Afghanistan, a commissario per l’emergenza, militarizzando ulteriormente l’intera gestione della pandemia.
Questo governo e le sue politiche non hanno praticamente opposizione, se non di facciata, nell'arco parlamentare. Non hanno opposizione, nemmeno di facciata, da parte dei sindacati di stato che hanno avallato il governo prima ancora che il presidente incaricato ne comunicasse la composizione. L'unica opposizione può e deve venire dal basso.
Perchè la lotta contro ogni forma di dominio e sfruttamento, per una società di libere ed uguali, è oggi più che mai una necessità ineludibile.
ASSEMBLEA DEGLI ANARCHICI IMOLESI
ASFAI Archivio Storico della Federazione Anarchica Imolese
1° maggio 2021 via f.lli Bandiera, 19 Imola

Riunione 1920-2020 UN SECOLO D’INFORMAZIONE ANARCHICA Giornata di studi per «Umanità Nova» sabato 17 ottobre 2020 Imola, sala C.I.D.R.A. (*) via Fratelli Bandiera 23 [a fianco dell’ASFAI] (*) Centro Imolese di Documentazione sulla Resistenza Anti
l convegno, articolato in focus tematici a scansione temporale, si propone il triplice scopo di fare il punto storiografico su quanto già prodotto sul tema, di colmare vuoti di ricerca concernenti i periodi più recenti e di valorizzare soprattutto «Umanità Nova» come fonte per la storia contemporanea. In tal senso i relatori, individuati sulla base delle competenze, proporranno interventi basati soprattutto sulla compulsa diretta e sull’analisi delle stesse pagine del giornale, oltre che delle altre tradizionali fonti (di letteratura, di archivio, orali, ecc.).



programma della giornata



sessione mattutina (presiede Federico Ferretti)



9,30 Massimo Ortalli, apertura dei lavori, saluti;

10,00 Giorgio Sacchetti, Introduzione. «Umanità Nova» prisma di lettura di un secolo;

10,30 Alberto Ciampi, Protostoria di UN. Evoluzione tipografica (scheda storica tecnica);

11,00 Cristina Tonsig, Un giornale militante autofinanziato. Analisi (1919-2020);

11,30 Mauro De Agostini, Nella battaglia rivoluzionaria, nascita di un quotidiano;

12,00 David Bernardini, Esilio antifascista e clandestinità, «Umanità Nova» fuori d’Italia;

12,30 Carlotta Pedrazzini, Donne anarchiche. Appunti su Maria Luisa Berneri;

13,00 pausa



sessione pomeridiana (presiede Massimo Ortalli)



14,30 Pasquale Iuso, Gli snodi cruciali del dopoguerra nell’autorappresentazione libertaria;

15,00 Franco Schirone, Giovani e controculture: il Sessantotto visto dall’organo della FAI;

15,30 Cosimo Scarinzi, Lotte sindacali e stampa di movimento dopo l’autunno caldo;

16,00 Walter Siri, Il Settantasette nelle pagine di «Umanità Nova»;

16,30 Selva Varengo, Ecologismo e femminismo attraverso le pagine di «Umanità Nova» (1980-2000);

17,00 Gianandrea Ferrari, Le feste per UN nella tradizione tardo-novecentesca;

17,30 Dario Antonelli, 2000-2020, prospettive libertarie: rileggere il nuovo millennio;

18,00 Enrico Voccia, La redazione del 2020 racconta il giornale;

18,30 pubblico dibattito e conclusione dei lavori



Organizzazione logistica/supporto scientifico: ASFAI info.asfai@libero.it

NON POSSIAMO DIMENTICARE, VOGLIAMO RICORDARE.
A cinquant'anni dalla strage di Piazza Fontana, dall'invenzione del mostro da sbattere in prima pagina, dalla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli nei locali della Questura di Milano, l'Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana e il Centro Imolese di Documentazione sulla Resistenza Antifascista organizzano due serate di approfondimento su quei tragici avvenimenti che hanno insanguinato l'Italia.

Oggi le responsabilità delle organizzazioni neofasciste manovrate da settori delle istituzioni nell'attentato alla Banca dell'Agricoltura e nelle successive stragi di Brescia, San Benedetto Val di Sambro, Reggio Calabria, Bologna, hanno trovato evidenza non solo nelle numerose sentenze dei tribunali della Repubblica ma anche nella coscienza collettiva degli italiani. Eppure la galassia neofascista e neonazista, che anche oggi non manca di trovare appoggi e solidarietà trasversali, continua a inquinare pericolosamente la vita del paese.

Per questo riteniamo indispensabile non lasciare nel dimenticatoio fatti e responsabilità le cui conseguenze sono ancora drammaticamente attuali.

MARTEDI' 10 DICEMBRE ALLE ORE 20,30 NEI LOCALI DEL CIDRA, VIA F.LLI BANDIERA 23


Gabriele Fuga, avvocato penalista del foro di Milano e autore, con Enrico Maltini, del libro Pinelli. La finestra è ancora aperta, Milano, Colibrì, 2016, parlerà sul tema:

Esecutori e mandanti della strage di Piazza Fontana

Introduce Massimo Ortalli dell'Asfai

Gabriele Fuga, classe 1946, è stato attivo sin dagli anni ’70 nella difesa di militanti di area libertaria ed extraparlamentare, accompagnata a una intensa opera di assistenza ai detenuti politici.


VENERDI' 20 DICEMBRE ALLE ORE 20,30 NEI LOCALI DEL CIDRA, VIA F.LLI BANDIERA 23


Benedetta Tobagi, scrittrice e saggista autrice del libro Piazza Fontana. Il processo impossibile. Torino, Einaudi, 2019

Massimo Varengo, Federazione Anarchica di Milano

dialogano sui processi, gli avvenimenti, le lotte sociali che hanno accompagnato la storia del Paese dalla strage di Piazza Fontana agli anni successivi

Benedetta Tobagi, classe 1977, da tempo lavora sulla drammatica storia dello stragismo e del terrorismo con la «Rete degli archivi per non dimenticare». Nel suo libro il racconto rigoroso del grande processo sulla strage di Piazza Fontana, una profonda riflessione sui rapporti tra giustizia e politica.

Massimo Varengo, classe 1947, è fra i militanti di più lungo corso dell’anarchismo milanese ed italiano. Sempre attivo nella efficace mobilitazione per sottrarre la storia di Piazza Fontana dalle false “verità”, interessate e strumentali, con le quali importanti settori delle istituzioni hanno cercato di nascondere le proprie responsabilità.





CENTRO IMOLESE DOCUMENTAZIONE RESISTENZA ANTIFASCISTA

ARCHIVIO STORICO DELLA FAI

Riunione Sabato 9 Novembre ore 17.00 OLMO LOSCA poeta anarchico ad antispecista presenta il suo libro Poesie dell'Olmo a seguire cena di autofinanziamento

In sintesi, la poesia sociale, chiede
l'autogestione, il mutuo appoggio, il libero
scambio di sensazioni, l'autonomia di tutti, la
vita. E non lo chiede al potere insindacabile
del Sistema o a sapienti seduti sui troni, non
a "culture" che non ci appartengono ma al
vento. Lo chiede alla burrasca che rende
sordi, alle montagne celate dalle nubi che
fanno il cammino difficoltoso, al richiamo
della sorgente che esplode in mille gocce, agli
zoccoli che attraversano i deserti, agli ululati
e ai bramiti. Lo chiede alla natura stessa,
unica e sola legge a cui prestiamo
obbedienza.
La poesia sociale è, incontrovertibilmente,
anarchica

Riunione SABATO 12 ottobre 2019 ore 17:30 presentazione del libro CHE NON CI SONO POTERI BUONI. IL PENSIERO (ANCHE ANARCHICO) DI FABRIZIO DE ANDRE’
a cura di Paolo Finzi, numero speciale della rivista anarchica «A», editrice A,

Milano, 2019, pp. 196, € 40,00

Sarà presente il curatore del libro
Paolo Finzi
seguirà apericena a buffet.